GRAN PREMIO DI ABU DHABI – GARA

FORMULA 1 2018 ETIHAD AIRWAYS – GRAN PREMIO DI ABU DHABI

LEWIS HAMILTON SU MERCEDES VINCE CON UNA STRATEGIA A UNA SOSTA ULTRASOFT-SUPERSOFT. UN SOLO PIT STOP PER QUASI TUTTI I PILOTI UNICA ECCEZIONE VALTTERI BOTTAS, SU DUE SOSTE.

Dopo essere partito dalla pole position, Lewis Hamilton ha vinto l’ultima gara della stagione 2018 grazie a una strategia a una sosta ultrasoft-supersoft, nel giorno del rinnovo del contratto che lega Pirelli a Formula 1 fino al 2023. Hamilton si è fermato per il suo unico pit stop durante il regime di virtual safety car al giro 7, per poi completare un secondo stint molto lungo su supersoft fino al traguardo. Podio per Sebastian Vettel (Ferrari) e Max Verstappen (Red Bull), rispettivamente 2° e 3°, nonostante entrambi siano partiti dalla seconda e terza fila. Il pilota olandese è stato l’unico tra quelli di testa a partire su Pink hypersoft e a completare un primo stint di 17 giri su questa mescola, aiutato anche dai periodi di safety car e virtual safety car. Prima della drivers’parade, Lewis Hamilton ha ricevuto il Pirelli Pole Position Award 2018, una showtyre in scala 1:1 come premio per le 11 pole position stagionali.

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Podio per Vettel, addio amaro per Raikkonen: che però conserva la posizione in campionato.

“Abbiamo provato tutto, sono contento di essere con voi anche nei prossimi anni. Grazie alla squadra, qui e a Maranello. L’anno prossimo ci riproveremo”. Sono le parole a caldo di Seb Vettel, dette via radio dopo il secondo posto nel GP di Abu Dhabi. Una posizione guadagnata rispetto alla qualifica, una gara impeccabile. Sarebbe stata una giornata migliore, ma resta l’amaro per il ritiro di Kimi Raikkonen, dovuto a un problema elettrico, nella sua ultima gara per la Scuderia. Comunque, grazie anche al piazzamento di Seb, Kimi conclude il campionato al terzo posto, il suo miglior risultato da quando, nel 2014, era tornato in Ferrari.

La partenza al crepuscolo di Yas Marina è sempre suggestiva. Dalla seconda fila, “calzate” con gomme Ultrasoft che qui rappresentano la durezza media, le due Ferrari muovono bene, con Seb che cerca di attaccare Bottas. Ma è subito dramma con la Renault di Hulkenberg che si capovolge in curva 9. Entra la safety car, non troppo comune ad Abu Dhabi. La neutralizzazione dura quattro giri. Si riparte con Kimi incollato al compagno di squadra. Ma subito dopo la sua SF71H ammutolisce sul rettilineo d’arrivo. Dai box danno istruzioni per cercare di ripartire (usando il motore elettrico MGU-K), ma purtroppo invano. L’ultima gara in rosso di Iceman si risolve in una delusione. Intanto Hamilton va ai box e Vettel si ritrova secondo.

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Sono passati quindici giri e Vettel viene chiamato al cambio gomme. Lascia le “ultra” e monta le Super, la mescola più dura, per finire la gara. Nell’operazione si perde un po’ di tempo con l’anteriore destra e in uscita Seb deve attaccare e superare Ocon. Questo gli toglie la possibilità di fare “undercut” su Bottas che è andato ai box dopo di lui.

Incredibile ma vero: cadono alcune gocce di pioggia, la variabile strategica più pazza nel deserto degli Emirati. Il ritmo di Seb in questa fase è molto buono, del resto la pioggia non bagna neppure l’asfalto. L’attacco a Bottas, in difficoltà, avviene a venti giri dalla fine, al termine del secondo settore. Con Ricciardo che ha effettuato il suo pit-stop, Sebastian ora è secondo, a 7”3 da Hamilton.

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Vettel forza ancora, il distacco scende sotto i sei secondi, ma bisogna guardarsi anche da Verstappen che segue alle sue spalle (e a sua volta è incalzato da Ricciardo). Ultimi giri: il distacco dal leader scende, dietro Max perde terreno. Finisce così, con la Scuderia che bissa il suo miglior risultato su una pista mai troppo favorevole. Un po’ di tristezza nel saluto a Kimi, il suo compagno lo omaggia con il giro veloce.