
Valtteri Bottas vince a Baku davanti al compagno di squadra Lewis Hamilton: si tratta della quarta doppietta consecutiva per Mercedes. Strategia identica soft-medium per i primi quattro al traguardo. Tra i piloti che hanno scelto una tattica alternativa, il migliore è stato Charles Leclerc (Ferrari), 5°, autore di un primo stint lungo su medium prima di usare i pneumatici soft per l’ultima parte di gara.

PUNTI CHIAVE
- Gara insolita a Baku, con solo un periodo di virtual safety car e pochi contatti tra i piloti, a differenza delle altre edizioni ricche di colpi di scena.
- La maggior parte dei piloti è partita con pneumatici soft e ha effettuato il pit stop abbastanza presto, scegliendo i pneumatici medium per il secondo stint. Le prestazioni dei C3 medium sono state molto buone durante tutta la gara.

- Si sono viste strategie alternative interessanti, come quella di Pierre Gasly, uno dei tre piloti partiti dalla pit lane, al via su pneumatici medium. Il francese della Red Bull ha percorso 38 giri su questa mescola, recuperando fino alla 6ª posizione, prima di fermarsi per un problema tecnico.
- Charles Leclerc (Ferrari) è tra i piloti ad aver scelto una tattica a due soste: il monegasco si è fermato la seconda volta al giro 47, scegliendo soft C4 nell’ultimo stint per ottenere il giro veloce in gara all’ultimo giro. Due pit stop anche per Lando Norris, 8° con McLaren.

- Anche Kimi Raikkonen, 10° al traguardo con una strategia soft-medium, è tra i piloti partiti dalla pit lane: il finlandese della Alfa Romeo ha completato ben 44 giri su C3 medium.

La Scuderia Ferrari Mission Winnow lascia l’Azerbaigian con il terzo podio della stagione, ma con l’amaro in bocca per non essere riuscita ad ottenere un risultato migliore. Sebastian Vettel per la seconda gara di fila si è classificato terzo, mentre Charles Leclerc, dopo l’errore in qualifica che lo ha costretto a partire ottavo, è stato in grado di risalire fino al quinto posto riuscendo anche a comandare la gara per 19 giri e a portarsi a casa il punto aggiuntivo per il giro più veloce.
Al via Sebastian è stato in grado di tenere la terza posizione conquistata in qualifica mentre Charles, che partiva con gomme medie, è scivolato dall’ottava alla decima piazza ma ha iniziato fin dalla seconda tornata una grandiosa rimonta. Al ritmo di un sorpasso al giro il monegasco si è sbarazzato nell’ordine di Daniel Ricciardo, Daniil Kvyat, Carlos Sainz, Lando Norris, Sergio Perez e Max Verstappen, conquistando la terza posizione quando Vettel si è fermato per il suo pit stop all’undicesimo passaggio. Poco dopo anche Valtteri Bottas e Lewis Hamilton hanno effettuato la sosta per passare da pneumatici soft a medi permettendo a Charles di passare addirittura in testa.

A questo punto il team ha cercato di allungare il più possibile lo stint di Leclerc, confidando nella possibilità che una neutralizzazione con Safety Car permettesse al monegasco di perdere meno tempo ai box e di potersi così lanciare in un’ultima parte di gara tutta all’attacco. L’opportunità non si è presentata e Charles ha effettuato il suo pit stop al giro 34, rientrando in pista in sesta posizione dietro a Pierre Gasly, del quale si è sbarazzato alla tornata successiva.
Nel finale Sebastian ha gestito il vantaggio su Max Verstappen passando per terzo sul traguardo dietro a Bottas ed Hamilton. Charles, forte della quinta posizione ormai certa, al 47° passaggio si è fermato a cambiare le gomme per dare l’assalto al miglior giro in gara, obiettivo centrato con il nuovo record della pista, in 1’43”009, giro veloce numero 250 della storia della Ferrari in Formula 1. Prossimo appuntamento tra due settimane in Spagna.
Sebastian Vettel #5
“Oggi gareggiare è stato divertente. Il primo stint mi è piaciuto meno perché non riuscivo a far funzionare le gomme, e non avevo il grip che ci saremmo aspettati. Non eravamo veloci e la prestazione era discontinua perché ho danneggiato le gomme nel tentativo di mandarle in temperatura e poi, una volta finalmente calde, non offrivano comunque la prestazione attesa perché erano danneggiate. Dopo il pit stop ho iniziato davvero a prendere il ritmo e mi sono divertito perché ho sentito la vettura in pieno controllo e mi sono sentito libero di speingere, anche se non è stato abbastanza per mettere pressione ai nostri rivali. Dopo la ripartenza dalla Virtual Safety Car ho fatto registrare il mio miglior giro e sono riuscito a staccare di un secondo Max Verstappen. Credo che a quel punto lui abbia capito che non sarebbe riuscito ad attaccarmi e così negli ultimi giri ho anche potuto abbassare un po’ il ritmo. Il nostro passo era buono oggi ma non è ancora abbastanza. Tutti nel team stanno lavorando al massimo e per questo sono fiducioso. Credo in questa squadra e so che possiamo crescere: abbiamo una buona macchina ma non riusciamo a metterla in condizione di ottenere i risultati che può raggiungere. È come un cubo di Rubik, bisogna mettere insieme tutto. Abbiamo molte persone intelligenti nel team che possono risolve il rompicapo in meno di due minuti, ma in questo caso il cubo è un po’ più grosso”.

Charles Leclerc #16
“Il quinto posto che ho portato a casa era il miglior risultato possibile oggi. Dopo la delusione della qualifica sono partito dall’ottava posizione con gomme medie, il che ha reso non facili i primi giri visto che le vetture intorno a me avevano tutte pneumatici morbidi. Dopo aver mandato le gomme in temperatura ho potuto sfruttare un buon grip e la situazione è migliorata. Nel complesso il mio primo stint è stato piuttosto buono e ho potuto recuperare diverse posizioni. Dopo il mio pit stop, invece, è stato subito chiaro che era impossibile recuperare ulteriori posizioni e così abbiamo deciso di gestire la situazione. Nel finale si è presentata l’opportunità di fare un pit stop supplementare e così siamo riusciti a portarci a casa il giro più veloce. Nel complesso non è sicuramente stato il nostro miglior weekend ma abbiamo avuto un’ulteriore conferma che il potenziale della vettura c’è e spero dunque che saremo in grado di ottenere risultati più brillanti fin dal prossimo Gran Premio in Spagna”