GRAN PREMIO DEL BRASILE – ANTEPRIMA

Tanti spunti per la penultima trasferta mondiale

Per Scuderia Ferrari, la trasferta brasiliana è iniziata già sabato scorso, con la partenza per San Paolo delle “avanguardie” della squadra corse. La penultima gara del Mondiale vede la lotta per il titolo Costruttori ancora matematicamente aperta e la missione è quella di provarci fino in fondo. Comunque vada, numeri alla mano, per il Cavallino questa è la migliore stagione dal 2008 in termini di vittorie, pole position e punti mondiali acquisiti.

Il circuito che, nel 2007, laureò Kimi Raikkonen campione con la Rossa è intitolato a Josè Carlos Pace, morto in un incidente aereo nel 1977. Pilota di grande talento, aveva corso anche per la Ferrari in quello che allora era il campionato prototipi. Il circuito si trova lungo l’Avenida Interlagos, in un sobborgo della megalopoli brasiliana. L’impianto è piuttosto datato, anche se recentemente sono state migliorate le infrastrutture. Il tracciato è lungo poco più di 4.3 Km, conta quindici curve e ha una percorrenza piuttosto rapida: la pole dell’ultimo Gran Premio, vinto da Sebastian Vettel, fu di poco superiore al minuto e 8 secondi.

E’ una pista che piace perché offre scorci spettacolari, come la doppia curva dopo il traguardo dedicata ad Ayrton Senna, e una buona visibilità, trovandosi in una conca naturale. Il meteo? Stando alle previsioni, rischio di pioggia (che qui spesso è torrenziale) al venerdì e sabato pomeriggio, asciutto la domenica. Un copione ormai classico di questa stagione 2018.

Per l’ultima volta in questa stagione verranno utilizzati i P Zero White medium e Yellow soft, nominati per il Gran Premio del Brasile insieme ai Red supersoft. Questa gara, che si disputa vicino al centro di San Paolo, è famosa per essere imprevedibile, sia per le condizioni meteo che per l’azione in pista. Il Brasile è uno dei principali mercati per Pirelli, con tre grandi stabilimenti produttivi che forniscono pneumatici per circa la metà del parco auto circolante nel Paese.

IL CIRCUITO DAL PUNTO DI VISTA DEI PNEUMATICI

  • La nomination è la stessa dello scorso anno, ma le tre mescole sono tutte di uno step più morbide rispetto alle corrispettive del 2017.
  • Interlagos presenta il terzo giro più corto dell’anno (dopo Monaco e Città del Messico), pari a 4.309 metri: qui le monoposto curvano quasi di continuo e i pneumatici lavorano costantemente.
  • Dal punto di vista delle condizioni meteo, può succedere di tutto: in passato si sono registrate temperature asfalto tra le più elevate, così come ha diluviato.
  • Il pneumatico posteriore destro è quello maggiormente sollecitato su questo tracciato che si percorre in senso antiorario. Le tre mescole nominate devono infatti far fronte a curve veloci e a carichi provenienti da diverse direzioni.
  • Nel 2017, Max Verstappen ha vinto con una strategia a una sosta supersoft-soft, mentre altri piloti hanno scelto tattiche sui due pit stop. Quest’anno i Team punteranno probabilmente a una sola sosta.
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