
Al giro 41 di 57 del Gran Premio del Bahrain la Ferrari di Charles Leclerc si è fermata, come le speranze dei tanti tifosi del Cavallino Rampante che stavano seguendo la gara, convinti ormai di avere il terzo posto in tasca.
I primi problemi, che avevano destato sconforto nella tifoseria, erano arrivati prima del via quando un primo comunicato FIA segnalava la sostituzione del blocco batteria sulla monoposto del monegasco. Un secondo campanello di allarme era arrivato con un comunicato successivo in cui siamo venuti a conoscenza del cambio anche della centralina.
Partito dalla terza posizione con gomme nuove, il monegasco era riuscito a scavalcare al via Sergio Perez per poi perdere la posizione con i vari pit stop. Leclerc era saldamente al terzo posto quando ha dovuto parcheggiare la monoposto a bordo pista. Dalla Ferrari, dopo le prime analisi, confermano la presenza di un “problema elettrico al blocco motore”. Inizialmente il “no power” del team radio di Leclerc aveva fatto pensare ad un problema alla power unit e aveva fatto temere i problemi di affidabilità già riscontrati la scorsa stagione. Invece pare che sia stata la centralina sostituita prima del via ad avere problemi dando un po’ di respiro per quanto riguarda l’affidabilità del motore ma sposta il problema su un altro punto: Leclerc potrebbe già andare in penalità a Jeddah se non fosse possibile recuperare la centralina sostituita per precauzione poco prima del via.
Durante la presentazione della SF-23 era stato esaltato il lavoro degli ingegneri di Maranello con cui erano riusciti a sviluppare un motore più affidabile e potente rispetto al precedente. “Le power unit sono congelate dallo scorso anno, compresi olio e carburante, e le uniche modifiche consentite dal regolamento sono quelle legate all’affidabilità, che è stata il nostro tallone d’Achille la scorsa stagione” ha detto Enrico Gualtier, capo del reparto motori. “Ci siamo concentrati sul motore a combustione interna e sui motori elettrici. Allo stesso tempo abbiamo cercato di capitalizzare l’esperienza maturata in pista nel 2022 e abbiamo studiato tutti i feedback ed i segnali di debolezza delle power unit che abbiamo utilizzato. Abbiamo anche rivisto le procedure di assemblaggio. Abbiamo cercato di capire le cause alla radice dei problemi che abbiamo riscontrato in pista e abbiamo utilizzato tutti gli strumenti a nostra disposizione per cercare di risolverli. Ha coinvolto tutti gli ambiti a partire dalla progettazione fino alla sperimentazione per testare nuove soluzioni in tempi brevissimi. Il lavoro non si ferma mai, basato su un miglioramento continuo dei componenti per cercare di raggiungere il livello di affidabilità richiesto.”
Vincent Marre.