
I singaporiani l’avevano annunciato: non avevano mai visto una simile foschia.
Nella serata di mercoledì, quando il personale della Formula 1 è arrivato a Singapore, l’indice degli inquinanti standard (PSI), vacillava tra 178 e 180. Sostanzialmente, la qualità dell’aria a Singapore era ‘malsana’, vicino al limite del ‘molto malsana’.
La nebbia tossica deriva dagli incendi boschivi di massa nell’area asiatica, dove migliaia di ettari di terreno sono stati bruciati illegalmente.

La situazione era talmente grave che l’Agenzia nazionale per l’ambiente di Singapore ha consigliato ai cittadini di evitare una lunga esposizione all’aria aperta e passare più tempo possibile al chiuso.
Fortunatamente giovedì l’allarme è rientrato: alle 10 l’indice PSI registrava 140, 117 a mezzogiorno. Alle 17 il livello è sceso a 99, rientrando nella categoria ‘moderata’.
La nebbia dovrebbe continuare a diradarsi, ma non è escluso un innalzamento di PSI nelle giornate di sabato e domenica.
Gli organizzatori, nell’ambito del piano di emergenza, hanno fatto scorta di maschere protettive da consegnare ai soggetti più a rischio: anziani, bambini e donne incinte. Gli altri spettatori potranno acquistare le maschere al prezzo di 2 dollari qualora il PSI dovesse superare quota 151.
Nonostante la gara sia una delle più lunghe e stressanti del calendario, i rischi per i piloti sono molto bassi.
Autore: Jade B.