GRAN PREMIO DI GIAPONNE – ANTEPRIMA

Suzuka, il circuito più amato e… imitato

La paura del tifone Trami – che purtroppo ha fatto gravi danni in Giappone – è ormai passata. A Suzuka i giorni che precedono il Gran Premio sono all’insegna del sole splendente e di temperature tardo estive. Ma il meteo annuncia pioggia imminente, che potrebbe durare, a tratti, fino a sabato prima delle qualifiche.
Gran parte della squadra è arrivata in Giappone direttamente dalla Russia. E’ sempre emozionante vedere come il Suzuka International Circuit si anima giorno dopo giorno, come alle famiglie che portano i bambini al grande parco divertimenti si mescolano man mano i tifosi della Formula 1, che qui sono veramente unici per passione e inventiva.

Se chiedete a un pilota – e quelli di Scuderia Ferrari non fanno eccezione – di elencare le sue tre piste preferite, il 99 per cento includerà il tracciato creato nel 1962 dall’olandese John Hugenholz per realizzare una pista di collaudo commissionata dalla Honda. Si tratta in realtà di un circuito “modulare”, che può sfruttare diverse configurazioni e lunghezze a seconda del tipo di gara: ma la pista del Gran Premio, con i suoi 5,807 Km, è naturalmente la più conosciuta. Una successione di curve senza respiro, compresa la doppia “esse” in salita che ha ispirato impianti più moderni come quello di Austin. Poche frenate, velocità di punta prossime ai 330 Kmh nonostante non ci siano lunghi rettilinei, sorpassi non facili ma piloti sempre impegnati. Una pista “da ritmo” dove un buon bilanciamento aerodinamico è la chiave per essere veloci.

 

IL CIRCUITO DAL PUNTO DI VISTA DEI PNEUMATICI

  • A parità di nomination, le tre mescole disponibili sono più morbide di uno step rispetto alle equivalenti del 2017.
  • Suzuka presenta molte curve veloci e enfatizza soprattutto i carichi laterali, rispetto a trazione e frenata.
  • Il meteo è particolarmente imprevedibile in Giappone, dove in questo periodo piove frequentemente. È quindi molto difficile valutare l’evoluzione del tracciato.
  • I livelli di usura e degrado sono generalmente elevati, con carichi tra i più importanti di tutta la stagione.
  • I livelli di deportanza sono alti per aumentare l’aderenza. I pneumatici sono soggetti a sollecitazioni provenienti da diverse direzioni.
  • Nel 2017, Lewis Hamilton ha vinto con una strategia a una sosta, in parte influenzata dal periodo di safety car e dalla doppia virtual safety car.