GRAN PREMIO DELL’AZERBAIGIAN 2018 – GARA

LEWIS HAMILTON VINCE A BAKU CON UNA STRATEGIA A DUE SOSTE. VALTTERI BOTTAS VITTIMA DI UNA FORATURA CAUSATA DAI DETRITI. QUASI TUTTI I PILOTI HANNO OPTATO PER PNEUMATICI ULTRASOFT PER I QUATTRO GIRI DELLO SPRINT FINALE. DUE SOSTE CAUSA SAFETY CAR PER LA MAGGIOR PARTE DEI PILOTI, CON NUMEROSE STRATEGIE PER I PRIMI DIECI AL TRAGUARDO.

Grazie a una strategia a due soste, Lewis Hamilton ha vinto il Gran Premio dell’Azerbaijan che, com’era prevedibile, è stato influenzato dai periodi di safety car. Ciò ha permesso a quasi tutti i piloti di testa di sfruttare la presenza in pista della safety car per un ultimo pit stop nei giri finali, optando per pneumatici ultrasoft. Tra questi anche Valtteri Bottas, leader della gara fino a quel momento, e autore di un primo stint molto lungo su pneumatici supersoft. Dopo la ripartenza, Bottas ha subìto una foratura causata dalla presenza di detriti in pista. La maggior parte dei piloti aveva preso il via su pneumatici supersoft e sia alla partenza che durante la gara sono state utilizzate tutte e tre le mescole disponibili. I primi dieci piloti al traguardo hanno usato sei diverse strategie, in una gara influenzata dai due periodi di safety car che hanno limitato l’usura e il degrado dei pneumatici sul secondo tracciato più lungo dell’anno.

 

La safety car azzera tutto. Alla fine Kimi è davanti a Seb 2° e 4°.

Baku – Da un week end dominato fino a pochi giri dalla fine, la Scuderia Ferrari esce con un secondo e quarto posto per Kimi e Seb rispettivamente. Il GP dell’Azerbaijan si conferma una gara totalmente imprevedibile, la safety car azzera i distacchi togliendo a Vettel, che era in testa, la possibilità di vincere, ma dando a Kimi, che partiva più indietro, il modo di recuperare. Dopo quattro gare, la Scuderia Ferrari è ora in testa al mondiale Costruttori per quattro punti, mentre Sebastian è secondo in quello Piloti a quattro punti da Hamilton.

In griglia i primi sono tutti con le Supersoft, tranne Raikkonen che monta le Ultra. Partenza regolare per Seb dalla pole, mentre Kimi lotta con Ocon. E subito volano i rottami. Esteban finisce contro le barriere e per Kimi, ai box, prepariamo gomme Soft e ala anteriore, mentre in pista c’è la safety car. La Ferrari n.7 esce in dodicesima posizione. Passano cinque giri prima che la gara riprenda: Seb scalda bene le gomme e resiste così alla “legge della scia” di Baku. Poi allunga con decisione, mentre Kimi inizia i sorpassi e al giro 9 è decimo. Passa anche Stroll, mentre iniziano i cambi gomme e Seb, davanti, segna un altro giro veloce. Kimi supera anche Leclerc, che sta facendo una grande gara con l’Alfa-Sauber.

Il duo di testa ha lo stesso ritmo ma alla prima curva del giro 22 Hamilton blocca le ruote e rovina le gomme: è il segnale che rientrerà ai box. La SF71H di testa resta fuori e continua a spingere. Sebastian è un radar, continua a informarsi sulle posizioni delle altre vetture. Entra ai box alla fine del trentesimo giro e calza le Soft, come previsto. Occorre qualche giro per stabilizzare la mescola più dura, Bottas intanto resta fuori, mentre Kimi cerca di gestire la gara sulla distanza…

E al quarantesimo giro succede di tutto: le due Red Bull vanno in collisione (in rettilineo!) e con l’ingresso scontato della safety car la Ferrari decide un doppio pit-stop. Seb e Kimi entrano a poca distanza l’uno dall’altro. La vettura dei commisari guida il gruppo attraverso la corsia box. Dietro ci sono Bottas (Ultrasoft usata), Seb, Hamilton e Kimi con la Ultra nuova. Dieci giri da fare e di nuovo tutto in discussione. E mentre scalda le gomme, Grosjean va a sbattere e la neutralizzazione si allunga.

Restano quattro giri di gara. Le quattro vetture si aprono a ventaglio, Seb prova l’attacco ma va lungo e spiattella le ruote. Ora è dietro a Kimi con le Mercedes davanti. Ma le emozioni non sono finite: Bottas fora la posteriore destra su un detrito, mentre Perez passa Seb. E stavolta non cambia più niente.