Gran Premio del Messico: le curiosità sul prossimo appuntamento di Formula 1

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Salutato Austin, la Formula 1 rimane nel continente americano ma si sposta a sud, più precisamente in Messico. Siamo quasi agli sgoccioli della stagione: ecco alcune curiosità sul prossimo appuntamento del circus

Continuerà il dominio Red Bull?
Il trionfo di Max Verstappen ad Austin è stata un po’ una sorpresa dato che il circuito era da tempo sotto l’egemonia Mercedes: Hamilton aveva vinto cinque delle ultime otto apparizioni al COTA.
Dato l’inaspettato esito, non è da escludere una sorpresa anche in Messico, dove Red Bull è sempre riuscita ad andare fortissimo grazie soprattutto alle specifiche del motore Honda che gli permettono di avere un ottimo rendimento anche ad alta quota.
“Non dobbiamo guardare queste cose, c’è veramente pochissimo divario tra noi e la Mercedes quindi partiamo alla pari” ha detto il team principal della Red Bull Christian Horner.
Max Verstappen, qualora dovesse riuscire ad approifittare dell’occasione, metterebbe in seria difficoltà Lewis Hamilton per la lotta al titolo.

A casa di Sergio Perez
Non sarà solo Max Verstappen ad avere i fari puntati: il compagno Sergio Perez gioca in casa, ci si aspetta molto da lui per questo motivo.
Il pilota gode di enorme popolarità nel suo Paese: solo un altro pilota è paragonabile a lui, Pedro Rodriguez, e per capire quanto i messicani siano legati ai loro idoli basta sapere che il circuito in cui si correrà è intitolato proprio a Pedro e suo fratello Ricardo: Autodromo Hermanos Rodriguez.
I podi conquistati in Turchia e ad Austin non fanno altro che alzare le aspettative che i tifosi di casa (e della Red Bull) ripongono in Perez.

Il clima di grande festa
Quella messicana è una delle popolazioni più affiatate alla Formula 1: contando anche che l’anno scorso il Gran Premio è stato annullato causa Covid, ci si aspetta una festa incredibile sugli spalti.
Il circuito di Città del Messico ha un layout speciale in termini di tribune, con la corsa alla curva 1, e poi il complesso della curva 4-6 fiancheggiato da tribune che lo fanno quasi sembrare uno stadio.

E le Ferrari?
Se esaminiamo le prestazioni passate della Red Bull, dovremmo anche prestare attenzione a ciò che la Ferrari è stata in grado di fare in Messico negli anni precedenti. Nel 2019, Charles Leclerc è partito dalla pole dopo la penalità in griglia di Max Verstappen.
Alla fine, Vettel era a 1,7 secondi dal vincitore della gara Hamilton, con Leclerc a sei secondi, ma ha mostrato ottime prestazioni in gara per la Ferrari solo una settimana dopo che Leclerc aveva terminato come loro vettura di testa ad Austin. In quell’occasione era di nuovo quarto, a 52.239 secondi dal vincitore della gara.
Ovviamente ciò non significa che la Ferrari sarà sicuramente competitiva in Messico quest’anno, ma ci sono altri segnali incoraggianti. Il loro ultimo aggiornamento della power unit ha dimostrato di essere un grande successo e un’area che aiuta è quella di consentire al team di eseguire un’elevata deportanza senza soffrire in termini di velocità massima. Questo è esattamente ciò di cui si ha bisogno a Città del Messico, dove con l’altitudine si ottengono meno prestazioni dal carico aerodinamico dell’auto, quindi idealmente si ha bisogno di quanto più possibile.

Lo scontro tra Alpine e AlphaTauri
Per quanto ci concentriamo sulla battaglia per il campionato costruttori o sulla lotta tra McLaren e Ferrari per il terzo posto, c’è un grande scontro in corso anche per il quinto posto tra Alpine e AlphaTauri.
Dopo il Gran Premio di Russia, l’Alpine pareva aver la strada spianata, poi però AlphaTauri è riuscita a recuperare lo svantaggio grazie alle super prestazioni di Gasly in Turchia e Tsunoda ad Austin.
Il propulsore Honda si è comportato tradizionalmente bene in alta quota, quindi AlphaTauri spera che la tendenza continui, ma lo stesso si può dire per la Renault del passato, con Verstappen che ha vinto per la Red Bull sia nel 2017 che nel 2018 quando era motorizzata Renault. Ci si aspetta una grande battaglia.

Vincent Marre.