
Finalmente si è risolto ufficialmente il rebus Bottas: il pilota lascerà la Mercedes per approdare in Alfa Romeo a partire dal 2022, lasciando così il posto a George Russell che correrà al fianco di Lewis Hamilton.
Le Frecce d’Argento devono ancora annunciare l’ingaggio di Russell, probabilmente per non oscurare l’addio di Bottas, ma la comunicazione dovrebbe arrivare a breve. Il giovane ha mostrato tutte le sue qualità in Formula 2, convincendo Wolff a promuoverlo dalla prossima stagione.
Negli ultimi tre anni Russell ha fatto esperienza in Williams, che comunque monta motore Mercedes.
Le sue prestazioni si sono dimostrate all’altezza ed è parso da subito chiaro che sarebbe stato il sostituto di Bottas.
La prestazione di Russell come sostituto di Hamilton al Gran Premio di Sakhir dell’anno scorso, in cui avrebbe vinto se non fosse stato per un cambio di gomme in un pit-stop e una foratura in seguito, ha evidenziato in maniera chiara che era pronto per il grande salto.
Un’ulteriore prova del suo talento è arrivata durante le qualifiche per la Williams quest’anno, con tre presenze in Q3 e un solo knockout in Q1 su 13 qualifiche, con l’apice raggiunto con il secondo posto al GP del Belgio.
Bottas, comunque, è stato un valido elemento della Mercedes negli ultimi cinque anni, anche se non insostituibile.
Ha avuto la sua grande occasione con la Mercedes quando Nico Rosberg si è inaspettatamente ritirato dopo aver vinto il campionato del mondo 2016, lasciando il capo squadra Toto Wolff nei guai.
Wolff è stato uno dei primi a credere in lui e ha deciso di lanciarlo in coppia con Hamilton.
Bottas ha fatto tutto il possibile per cogliere l’opportunità, ma non è facile farlo quando hai nel team un fuoriclasse come Hamilton. In quattro stagioni e mezzo ha indubbiamente contribuito al dominio della Mercedes in Formula 1, ma ha sempre svolto un ruolo di secondo piano rispetto a Hamilton. Dal suo approdo alle Frecce d’Argento ha firmato solo contratti annuali, cosa che ogni estate lo costringe a rispondere alle domande dei giornalisti sul suo futuro.
Bottas non è sempre stato costante nei risultato, fattore che ha condizionato la valutazione finale della Mercedes.
Nove vittorie in 92 gare con la Mercedes non sono un bottino scarno, certo però è diverso rispetto alle 46 di Hamilton. Sicuramente, come ha già dimostrato, se è in forma il finlandese è anche in grado di battere Hamilton, ma il compito che gli ha assegnato Wolff è quello di spalla e a quello si è dovuto limitare.
Nella prima parte della stagione, mentre Hamilton era alle prese con Verstappen, Bottas non ha ottenuto risultati esaltanti e al momento ha 13 punti di vantaggio su Perez.
Cambiare Bottas non è comunque stato facile per la Mercedes: il finlandese e Hamilton rappresentavano una coppia molto valida nel circus e avevano trovato un’amalgama che comunque portava i suoi frutti. Il talento di Russell potrebbe incrinare questo equilibrio: è una consuetudine dei giovani non riuscire sempre a limitarsi, cosa che Hamilton potrebbe non gradire.
Mettere pressioni a Hamilton è un rischio che comunque la Mercedes deve correre: quella di Russell è una scelta fatta per assicurare il futuro del team.
Al momento Hamilton ha ancora due anni di contratto con la Mercedes, ma per ora non ci sono certezze sul fatto che rimarrà in F1 scadute le due stagioni. Lo stesso britannico, al termine del GP d’Olanda, ha ammesso che Russell è il futuro dello sport e della Mercedes, proprio per questo il team non poteva fare a meno di ingaggiarlo.
Ritardare la promozione di Russell di un altro anno avrebbe avuto poco senso: Bottas ha avuto le sue chances e non sempre se le è giocate al meglio, anche per questo motivo era inevitabile un cambio nel team.
Vincent Marre.